Contributo a Fondo Perduto per le PMI: Scadenze e Modalità di Accesso
Il contributo per le PMI è un incentivo diretto a fondo perduto, pensato per sostenere gli investimenti in impianti fotovoltaici (ma anche le batterie di accumulo e la diagnosi energetica) all’interno di un quadro più ampio di supporto alla transizione energetica delle micro, piccole e medie imprese, con percentuali di incentivo variabili in base alla dimensione dell’impresa.
Il bando è già attivo e resterà disponibile fino a settembre 2025, salvo esaurimento anticipato dei fondi.
Questo incentivo copre una percentuale variabile dell’investimento (di solito tra il 40% e il 30%), e si rivolge esclusivamente alle PMI: la quota ottenibile con questo incentivo è strettamente legata ai consumi aziendali, quindi non destinata ad una forma di investimento nel fotovoltaico. Non richiede l’adesione a una CER, ma presuppone la presentazione di un progetto completo e la gestione di pratiche di incentivo articolate.
Di contro, il Bonus CER è un’agevolazione introdotta dal GSE per promuovere la nascita e lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Prevede un contributo a fondo perduto del 40% dell’investimento, finanziato tramite il PNRR, ed è destinato a soggetti pubblici e privati (quindi non solo PMI), a patto che l’impianto fotovoltaico venga realizzato all’interno di una CER, o contribuisca alla costituzione di una nuova Comunità. Questo incentivo non ha una scadenza imminente come quello per le PMI (in questo caso il termine è il 30 novembre), ma è comunque soggetto a limiti di budget (2.2 miliardi totali), ed è vincolato a una logica di energia condivisa, in cui i benefici economici sono ripartiti tra i membri della comunità.
Bonus CER: Come Funziona e Perché Conviene per le Aziende
Dal punto di vista operativo, la differenza principale sta nella destinazione dell’energia prodotta: nel caso delle PMI, l’energia resta al servizio esclusivo dell’azienda; nel caso della CER, invece, l’energia viene condivisa con altri membri (imprese, cittadini, enti pubblici) e genera un ulteriore beneficio economico attraverso la tariffa premio riconosciuta dal GSE per l’autoconsumo virtuale.
Inoltre, mentre l’incentivo PMI si basa su un meccanismo a bando, con scadenze, graduatorie e una certa complessità burocratica, il Bonus CER funziona attraverso un accesso semplificato (soprattutto per impianti sotto i 200 kW) e una logica di sportello, in cui i progetti vengono finanziati man mano che vengono presentati.
In sintesi, il contributo per le PMI rappresenta un’occasione da cogliere subito, per chi ha già in mente un intervento autonomo e vuole approfittare del fondo perduto prima della scadenza. Il Bonus CER, invece, apre uno scenario più strutturale e collaborativo, adatto a chi è interessato a costruire un modello energetico condiviso e beneficiare nel tempo non solo dell’incentivo iniziale, ma anche delle entrate generate dalla condivisione dell’energia.
Quale Incentivo Scegliere? Opportunità e Strategie per le Imprese
Chi è in grado di muoversi tempestivamente potrebbe anche valutare entrambi gli strumenti, scegliendo quello più adatto alla propria realtà, o combinandoli laddove possibile (ad esempio, realizzando un impianto incentivato come PMI e aderendo successivamente a una CER).
In ogni caso, Greengen Group è al fianco delle imprese per analizzare le opportunità più vantaggiose, curare la progettazione e gestire tutte le pratiche necessarie per accedere agli incentivi, con formule che riducono o eliminano l’anticipo da parte del cliente.