Lo Sapevi Che?
Fino alla fine dell’anno, hai la possibilità di cumulare gli incentivi del Conto Termico 2.0 attualmente in vigore con quelli previsti dai fondi PNRR Transizione 5.0, ottenendo così fino al 100% di copertura delle spese per la sostituzione dei generatori termici e l’installazione di impianti solari termici.
Integra il tutto con un impianto fotovoltaico e potrai beneficiare anche di un rimborso spese fino al 58% su quest’ultimo.
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Una nuova opportunità è alle porte, ma il tempo stringe.
Entro il 30 maggio le imprese devono inviare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate per richiedere l’accesso ai fondi ZES (Zone Economiche Speciali), una misura straordinaria pensata per favorire la crescita economica nel Sud Italia. Si tratta di un’occasione concreta per le aziende che vogliono accelerare il proprio sviluppo, ridurre immediatamente il carico fiscale e posizionarsi in modo strategico per accedere anche agli incentivi previsti dal piano Transizione 5.0, la cui scadenza è prevista per la fine del 2025.
Quali sono gli interventi principali ammessi?
Combinando i vantaggi della ZES con quelli della Transizione 5.0, è possibile ottenere fino al 100% di rimborso in credito d’imposta su investimenti in:
- Impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia
- Sistemi di accumulo energetico
- Impianti e generatori termici ad alta efficienza energetica (Pompe di calore)
- Interventi di efficientamento energetico su edifici produttivi
- Sistemi di monitoraggio e controllo dei consumi energetici
- Colonnine di ricarica per veicoli elettrici
- Macchinari e attrezzature connessi alla riduzione dei consumi
Continua a leggere per scoprire come questi strumenti possono trasformare i tuoi investimenti in leva fiscale e competitiva per la tua impresa.
Cos’è il Credito d’Imposta ZES Unica?
Il Credito d’Imposta ZES Unica è un’agevolazione fiscale destinata alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive situate nelle Zone Economiche Speciali del Sud Italia; Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. L’incentivo mira a favorire l’espansione e la modernizzazione delle attività produttive, contribuendo allo sviluppo economico delle regioni meridionali.
Chi può beneficiarne e quali sono i requisiti?
Possono beneficiare del credito d’imposta tutte le imprese di qualsiasi dimensione che soddisfano i seguenti requisiti:
- Localizzazione: gli investimenti devono essere effettuati in una delle regioni comprese nella ZES Unica, ovvero Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Molise e alcune aree dell’Abruzzo.
- Codice ATECO: l’attività dell’impresa deve rientrare tra quelle ammissibili secondo la normativa vigente.
- Progetto di investimento: è necessario presentare un piano di ampliamento o ammodernamento aziendale che preveda l’acquisizione di beni strumentali nuovi.
EXTRA NEWS
Molti imprenditori si chiedono cosa rientri effettivamente nella definizione di “ampliamento”: la risposta non è sempre scontata. Anche interventi come l’installazione di impianti fotovoltaici, generatori efficienti, colonnine di ricarica o sistemi di monitoraggio energetico possono essere considerati validi investimenti aziendali.
Se hai dubbi, non affidarti a interpretazioni generiche: parla con un consulente GREENGEN per verificare subito la fattibilità del tuo progetto. Un’informazione sbagliata potrebbe farti perdere un’opportunità concreta.
Dove e fino a quando è valido?
L’incentivo è valido per investimenti effettuati nelle regioni del Sud Italia sopra menzionate. Le spese ammissibili devono essere sostenute tra il 1° gennaio 2025 e il 15 novembre 2025. Le imprese devono presentare una comunicazione preventiva all’Agenzia delle Entrate tra il 31 marzo e il 30 maggio 2025, indicando l’ammontare delle spese sostenute e quelle che prevedono di sostenere. Successivamente, è necessario inviare una comunicazione a consuntivo tra il 18 novembre e il 2 dicembre 2025, attestando l’avvenuta realizzazione degli investimenti.
Cosa si può ottenere?
l credito d’imposta copre una percentuale delle spese sostenute per l’acquisizione di beni strumentali nuovi, con aliquote differenziate in base alla dimensione dell’impresa e alla regione in cui si effettuano gli investimenti:
- Piccole imprese: fino al 60% in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia; fino al 50% in Molise, Basilicata e Sardegna; fino al 35% in alcune aree dell’Abruzzo.
- Medie imprese: fino al 50% in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia; fino al 40% in Molise, Basilicata e Sardegna; fino al 25% in alcune aree dell’Abruzzo.
- Grandi imprese: fino al 40% in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia; fino al 30% in Molise, Basilicata e Sardegna; fino al 15% in alcune aree dell’Abruzzo.
Cumulabilità con il Conto Termico
Il credito d’imposta ZES è cumulabile con altri incentivi, a condizione che il cumulo non superi l’intensità massima consentita dalle norme UE. Questo significa che è possibile combinare il credito d’imposta ZES con il Conto Termico, ricevendo così sia uno sconto in fattura che un rimborso in credito d’imposta sulla sostituzione di vecchi generatori termici.
Cumulabilità con la Transizione 5.0
La cumulabilità tra l’incentivo ZES Unica e il Piano Transizione 5.0 è possibile, a condizione che l’intensità di aiuto totale non superi i massimali stabiliti dal Regolamento GBER (articoli 14 e 38-ter).
- Massimali ZES: Per le imprese che realizzano investimenti produttivi nelle Zone Economiche Speciali del Sud Italia, il credito d’imposta ZES può raggiungere queste somme:
- fino al 60% per le piccole imprese
- fino al 50% per le medie
- fino al 40% per le grandi
- Massimali Transizione 5.0: Se l’intervento include tecnologie digitali e migliorie energetiche (es. Impianti Fotovoltaici), è possibile cumulare il beneficio ZES con il beneficio Transizione 5.0, che prevede i seguenti massimali:
- fino al 60% per investimenti fino a 2,5 milioni
- fino al 50% per investimento da 2,5 milioni a 10 milioni
- fino al 40% per investimento da 10 milioni a 50 milioni
Il progetto d’innovazione pianificato dalla GREENGEN è ideato per superare il 10% di risparmio energetico dell’intera struttura produttiva o il 15% del processo produttivo interessato. Nota: Nel caso in cui i risparmi energetici siano inferiori a queste percentuali i valori potrebbero ridursi.
In pratica, una pianificazione tecnica e fiscale accurata permette di massimizzare i benefici, arrivando anche a ricevere incentivi per il 100% dell’investimento!